REFERENDUM: VINCE IL NO

E’ stato sventato il rischio di un Governo accentratore che, dopo il via libera alle unioni civili, avrebbe imposto ben presto al nostro Paese una serie di iniziative legislative eticamente inaccettabili. Provvedimenti come la legge Scalfarotto sull’omofobia e la regolamentazione anche in Italia dell’eutanasia e dell’aberrante pratica dell’utero in affitto, avrebbero trovato facilmente il via libera. Le maggiori responsabilità di Renzi non stanno nella sconfitta al referendum, ma nell’arroganza e nella presunzione che gli ha impedito di capire quanto fosse stata antidemocratica, effimera e accidentale la sua ascesa al potere. Renzi ha giocato al suo ruolo di nuovo, alternando in modo meccanico riverenza e insolenza: ma gli italiani lo hanno stanato. Ora dobbiamo imporre un altro no, quello finalizzato a scongiurare la minaccia di un nuovo esecutivo tecnico alla Monti. Il nostro Paese merita tutte le garanzie di un confronto democratico, che si può realizzare solo restituendo sovranità al popolo italiano attraverso una nuova legge elettorale e nuove elezioni.